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Antiquariato: Un Viaggio negli Stili dei Mobili Antichi
Guida agli Stili Antiquariato
Stili antiquariato. L’antiquariato copre una vasta gamma di stili e periodi storici, ognuno dei quali è associato a caratteristiche specifiche di design e produzione.
In questo paragrafo ti presentiamo tutti i principali stili degli arredi d’antiquariato. In effetti, gli arredi antichi differiscono molto tra loro per lo stile con cui furono realizzati. Dato che il settore dell’antiquariato copre un orizzonte temporale così vasto, le tecniche, i materiali, il luogo di provenienza e, soprattutto, i criteri estetici con cui furono realizzati li differenziano nei vari stili.
Gli stili dei mobili nel '500
Fino al ‘400, lo stile dei mobili nel periodo gotico è una fase della storia dell’arte occidentale. Da un punto di vista cronologico, inizia all’incirca alla metà del XII secolo per diffondersi in tutta l’Europa occidentale e termina, in alcune aree, anche oltre il XVI secolo.
Sviluppato tra il 400 e il 500, derivato dal coevo clima culturale di contrapposizione alla mentalità medievale, concentrando il suo interesse sull’uomo. I mobili Rinascimentali hanno forme desunte dall’architettura, proporzioni precise, decori ripresi dal mondo greco-romano. Si distingue per i piedi a zampa di leone e per i pomoli in legno torniti.
Gli stili dei mobili nel '600
Tra il 1630 eil 1730, seicentesco per antonomasia, i mobili Barocchi sono caratterizzati da magniloquenza, dinamismo e una rappresentazione della natura esuberante e vivace.
Dal 1730 al 1770, evoluzione diretta del Barocco, sviluppatosi in Francia e nei centri sotto la sua influenza, con linee più curve e sinuose ma meno scultoree. I mobili Rococò conservano, comunque, il gusto per i decori floreali.
Dal 1720 al 1770, prevalente nei centri che risentivano più dell’influenza di Roma che di quella francese, i mobili Barocchetti segue ancora i canoni principali del barocco, con però volumi più ridotti e decorazioni più eleganti.
Italia, tra il 1765 e il 1790, in opposizione agli stili precedenti, sotto l’influsso delle nuove idee illuministe e dell’influsso della scoperta di siti archeologici importanti come Pompei, i mobili Neoclassici ricercano nell’antichità classica il criterio di bellezza grandiosa ma composta, elegante, semplice ed equilibrata.
Tra il 1774 e il 1790 si sviluppa sotto gli stessi influssi neoclassici attivi in Italia come una reazione al Rococò nella ricerca di linee più geometriche e meno mosse e bombate. Si caratterizza per una intensa produzione che si ispira senza copiarli pedissequamente ai modelli dell’antichità egizia, greca, e romana, ma anche etrusca. I mobili Luigi XVI sono da molti considerati nello stile più bello e più curato di tutta la storia del mobile antico, si ispira alla classicità e risente della grande richiesta di arredi di qualità da parte dell’aristocrazia francese di fine ‘700.
Tra il 1790 e il 1804, porta a compimento molti temi dello stile Luigi XVI, i mobili Direttorio rispondono alla clientela principale che ora è la borghesia e gli arredi diventano, da un lato, ancora più semplici, dall’altro, si sviluppano in nuove forme che avranno fortuna anche successivamente.
Gli stili dei mobili nell '800
Tra il 1804 e il 1815, strettamente legato all’ascesa di Napoleone Bonaparte, con elementi mutuati dall’antico Egitto. Le linee dei mobili Impero restano lineari e geometriche, riducendo la quantità di curve.
Sviluppato tra il 1815 e il 1830, esprime il rinnovato bisogno di ordine dopo anni di guerra, riprende lo stile impero ma con linee più leggere, stondate e gentili. I mobili Restaurazione è caratterizzato spesso da intagli con legno scuro su legno chiaro.
Sviluppato tra il 1824 e il 1830, si può considerare una sottocorrente dello stile restaurazione, suo compimento. I mobili Carlo X sono caratterizzato da linee più morbide e sinuose dell’Impero, con motivi decorativi ripresi dallo stile Restaurazione, come la palmetta, e altri più specifici come la lira, il delfino, i colli di cigno.
Sviluppato tra il 1830 e il 1848, correlato alla nascita della nuova classe sociale dell’epoca industriale: la borghesia, che richiedeva mobili Luigi Filippo pratici ma che ostentassero sfarzo.
Austria tra il 1815 e il 1848, mobili Biedermeier prende il suo nome dal termine “piccolo borghese”, classe sociale in crescita in quel periodo. È uno stile tecnicamente molto curato e di alto livello, che si pone in contrasto con lo stile impero, puntando su forme più semplici e funzionali, meno sfarzose e decorate.
Tra il 1820 e il 1890 i mobili Neorinascimento nascono dalla volontà di riprendere lo stile rinascimentale, adattandolo alle esigenze ottocentesche. Nonostante cominciasse la produzione industriale di arredi, gli intagli di questo tipo di mobili sono realizzati artigianalmente.
Francia dal 1848 al 1870 questo stile dei mobili Napoleone III rispecchiano le rinnovata prosperità economica francese, nella scelta di legni e lavorazioni più pregiate, forme più bombate e sinuose che sviluppano lo stile impero.
Italia tra il 1870 e il 1900, i mobili Umbertino sono caratterizzati dai tipici piedini a cipolla e dalle gambe tornite, evoluzione dello stile Napoleone III, con forme più eclettiche e monumentali e influenze neogotiche e neobarocche.
Gli stili dei mobili nel '900
Tra il 1890 e il 1915, un movimento architettonico con gusti molto innovativi, che per primo non si rifà direttamente a modelli antichi ma ricerca forme nuove. Conosciuto generalmente come Art Nouveau dal nome di un negozio-galleria di Parigi, in Italia è più famoso come mobili Liberty, per l’influenza di una ditta londinese. Prende ispirazione dall’Oriente e dalla natura e è caratterizzato da linee curve e morfologie floreali, con peculiarità specifiche in ciascuno dei paesi occidentali. In quegli stessi anni vennero realizzati i mobili zampa di leone, nei primi del ‘900.
Dal 1920 al 1940, Sarà proprio l’Art Nouveau ad aprire le porte ai mobili Art Déco, che abbandonerà le forme organiche in favore di motivi più geometrici. I mobili avranno linee essenziali e stilizzate in cui si inseriranno elementi dorati e preziosi.
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